Tra le colline del Chianti

inserito da Giulia





Sfumature di verde e di rosso: le tinte della campagna toscana, le gradazioni del rosso in bottiglia.
Una gamma di colori sorprende il turista al suo arrivo, italiano e straniero. Gli inglesi lo adorano e l'hanno rinominato Chiantishire come fosse una contea della vecchia Inghilterra. Mentre tedeschi ancora più chic spesso lo chiamano Cianti, con la loro proverbiale dura pronuncia.
I primi vigneti del Chianti compaiono verso Poggibonsi e in mezzo si snoda la strada maestra che sembra portare nel paradiso terrestre: è la via Chiantigiana, appunto, che corre tra colline e collinette, case coloniche e castelli, borghi medievali chiusi nella cinta di mura antiche, oliveti, cipressi e macchie boscose.
E vigneti naturalmente, tantissimi verdi vigneti. Il segreto del rosso più conosciuto del mondo è tutto in queste pendenze, in questi terreni d'arenaria e alberese, ma anche di sabbia e di argilla. Nel Chianti senese, ad est di Poggibonsi, s'incontra, per esempio, il paesotto fortificato di Castelnuovo Berardenga, una meta d'obbligo per gli amanti di prosciutti salsicce e cinghiali. Poco lontano c'è Castellina in Chianti, centro dal profilo rinascimentale posto a 578 metri e aperto sulle valli dell'Arbia e della Pesa, da cui si gode un'ampia vista sulla campagna, ricca di castelli e case coloniche. Verso est, percorrendo la statale della Val d'Elsa, si incontra Radda in Chianti: una cittadina interamente dedita alla vinificazione, che conserva pezzi delle mura medievali e la pianta ellittica; e, appena fuori le mura, l'incantevole Convento di Santa Maria in Prato, dove risplende la Madonna col Bambino dipinta nel 1474 da Neri di Bicci.
Muovendosi tra filari di viti e cipressi si arriva a Gaiole, nelle cui vicinanze si trova quella che fu l'abbazia di San Lorenzo a Coltibuono, dove, invece dei monaci vallombrosiani, oggi operano gli esperti viticoltori di una moderna azienda. Greve in Chianti, invece, è un piccolo centro nel cuore della regione caratterizzato dall'antica piazza triangolare e morbidamente adagiato in una conca verdissima, circondata da piccoli borghi medievali e pievi solitarie. A San Casciano Val di Pesa ci sono invece due capolavori dell'arte italiana: un Crocifisso in legno di Simone Martini e una splendida Madonna col Bambino del Lorenzetti. Ai margini del circuito marchigiano si trova infine Barberino Val D'Elsa, che curiosamente è spaccato a metà: una parte sola ha avuto l'onore di essere inserita nel comprensorio del Chianti. Sono in tutto nove i comuni che un decreto ministeriale inserì nel cerchio magico.
Dove degustare:
-a Gaiole in Chianti, cantina del Castello di Ama
-a Castelnuovo Berardenga da Dievole
Dove cenare:
-a Cintoia Bassa Osteria Locanda Tre Castelli (menù da 35.000)
-a Greve Ristorante Residence hotel Casprini da Omero (menù da 35.000)
Per chi vuol trovare tutto deve recarsi a Siena, all'Enoteca italiana : Fortezza Medicea I, tel 0577288497. In pieno centro cittadino, questa enoteca è nata nel 1950 e concentra mille etichette interessanti.
E per chi vuole navigare…www.chianticlassico.com

Nella foto si vede la Fattoria di Monaciano (www.monaciano.com)