Fuga dalla città: un’immersione nel verde di Colle Brianza
inserito da Giulia & Romeo
A metà fra Milano e il lago di Lecco, di fronte alla collina su cui sorge Montevecchia, c’è un borgo che ha ancora il fascino incontaminato della natura che lo circonda: è Colle Brianza, il cui punto più alto (887mt) è anche il punto più alto di tutta la Brianza. Secondo la tradizione sembra che lo stesso nome Brianza sia nato proprio qui, e si sia successivamente allargato all’intera zona che oggi viene identificata come tale. Il nome Brianza deriva probabilmente dal nome celtico brig (colle, altura) che ha ancora lo stesso significato in molti dialetti settentrionali fra cui il brianzolo E’ un luogo ideale per una gita domenicale, meglio ancora se in scooter, con cui potete spostarvi agilmente da una frazione all’altra esplorando l’intero colle: Bestetto, Nava, sede del municipio, Ravellino, Cagliano, Giovenzana, Campsirago…e poi ancora: Piecastello, Scerizza, Scerizzatta e Panizzera e San Genesio. Nel 1927 i diversi nuclei abitativi si fusero in un unico comune, Colle Brianza. Se non avete uno scooter e vi piace camminare ci sono facili sentieri che vi faranno ammirare i punti principali senza troppa fatica. (vedi alla fine della pagina) Ogni frazione e ogni località del paese è caratterizzata da suggestivi edifici rurali, legati ad un passato ancora perfettamente conservato, da belle chiese, edicole e scorci naturalistici unici. La forte spiritualità di Colle Brianza è testimoniata ancora oggi dalle 11 chiese e dalle numerose cappelle ed edicole che costellano case, campi e vie, e dalle icone dipinte sui muri delle cascine, realizzate un tempo per proteggere le famiglie e aiutarle nella vita di campagna. (Ne segnaliamo alcune a Scerizza e presso le cascine L’Alpe e Fumagallo) Campsirago è la più rurale delle frazioni del colle, un antico borgo medioevale, e da parecchi anni durante il periodo estivo si svolge un’importante rassegna teatrale. A San Genesio sorgeva un tempio dedicato a Giano che subì poi diverse trasformazioni fino ad arrivare alla costruzione della Chiesa di San Giuseppe fatta dai frati camaldolesi nel secolo XIX, con annesso il convento che, essendo oggi di proprietà privata, viene aperto solo durante le ultime due settimane di luglio. Di fronte si erge il ristoro Alpino, aperto solo la domenica, rifugio per i camminatori che raggiungono il convento a piedi. Segnaliamo il lavatoio di Ravellino, la cui vasca più piccola con base in granito si fa risalire al periodo Alto medioevale. Da non perdere una visita alla Madonna del Sasso, che si incontra sulla strada che sale a San Genesio, fra i castagni e un ramo del torrente Molgora: il santuario venne eretto nel secolo scorso per ricordare l’apparizione della Santa Vergine alla vedova Giovanna Fumagalli mentre pascolava il suo gregge. Le testimonianze dicono che la Madonna apparve per ben tre volte e operò prodigiose guarigioni registrate nell’archivio parrocchiale di Giovenzana. Sparse tra le varie frazioni ci sono tipiche trattorie in cui gustare i tradizionali piatti brianzoli: dai brasati con polenta alla cassöla: la trattoria “Stala del re” a Campsirago, la Trattoria Pizzagalli a Cagliano, la Trattoria Bellavista a Giovenzana, la trattoria-pizzeria Vecchia Brianza a Nava… A Nava si possono gustare ottime birre al Peppo bar (120 birre in bottiglia e 10 alla spina), o sorseggiare un caffè o prendere un gelato al Caffè del colle. Da qualche tempo nei boschi del Colle, dove con un pizzico di fortuna è possibile avvistare una volpe, un tasso, o fagiani e scoiattoli, si pratica il Softair, il tiro tattico sportivo, un’attività di squadra basata sulla simulazione di tattiche militari. Fucili di precisione, mimetiche e spari, ma la guerra è soltanto per finta. (Gruppo Platoon, www.platoonsoftair.com) Riportiamo alcuni sentieri segnalati dalla guida a cura del comune di Colle Brianza:
Giovenzana-San Genesio-Campsirago-Cagliano-Giovenzana Si parte da Giovenzana, dove, dopo esservi rinfrescati al fontanile del borgo e aver ammirato la bellissima chiesa di S. Donnino, proseguite sulla strada che, sulla sinistra della chiesa, sale fino ad arrivare al casello dei partigiani. Si tratta di un’importante testimonianza del periodo bellico, un cascinale in cui alcuni dissidenti nascosti alle forze nazifasciste furono brutalmente trucidati. Proseguendo il sentiero, mantenendo la sinistra arriverete fino a San Genesio, all’eremo camaldolese di san Giuseppe, visitabile solo nelle ultime due settimane di luglio. Di fronte all’eremo potrete riposarvi al Rifugio dell’Alpe. La strada vi condurrà quindi a Campsirago, l’antico borgo medioevale, e da qui, scendendo per la strada principale che porta a valle, sulla destra si erge la Madonna del Sasso. Scendendo per la stessa strada passerete dalla frazione di Cagliano e quindi arriverete a Giovenzana, il vostro punto di partenza. Il sentiero della seta E’ il più naturalistico dei sentieri, ripercorre i passi delle filandere che agli inizi del secolo scorso lo utilizzavano per raggiungere le numerose filande del territorio circostante. Imboccato il viottolo che dalla strada principale porta alla Cascina Panizzera, bisogna mantenersi sulla destra e proseguire per qualche centinaia di metri. Sulla via è possibile scorgere un antico lavatoio, utilizzato anticamente dalle donne del paese e oggi ancora perfettamente funzionante. Svoltate quindi a sinistra, in direzione “Bosina”. Il sentiero vi porterà in un’atmosfera quasi magica, tra la fitta vegetazione e la sonora musicalità dell’acqua del Gandaloglio. Proseguendo il sentiero arriverete proprio al Gandaloglio, che in località Bosina, antica filanda, segna il confine con il comune di Ello. Un piccolo pont , ristrutturato di recente, segna il confine fra i due paesi. Risalendo prendete il sentiero che porta verso Ravellino, dove potrete visitare il bellissimo fontanile e l’antica Chiesa della Madonna della Ceriola, al cui interno è conservata un’interessante pala d’altare degli inizi del XVII secolo
Scerizza-Crocione-Madonnina dell’Alpe-Scerizzetta Da Scerizza prendete il sentiero che porta all’Alpe. Raggiungete la Cascina: vi si aprirà un panorama mozzafiato. Imboccate il sentiero che, sulla destra, porta direttamente al Crocione. Percorsa la suggestiva scalinata immersa nel bosco, arriverete al culmine della collina dove, oltre ad ammirare l’enorme croce in legno che dà il nome alla località, potrete scorgere tutta la Brianza. Nonostante le antenne recentemente collocate al Crocione, il luogo non ha perso il suo fascino ed è una tappa imperdibile per gli amanti delle passeggiate. Dando le spalle alla croce, proseguite sul sentiero che porta alla Madonnina dell’Alpe. Dopo poche decine di metri arriverete alla piccola cappella, eretta a protezione dei lavoratori dei boschi, e al “Terminon”, confine fra i comuni di Galbiate, Colle e Valgreghentino. Il sentiero vi condurrà quindi al punto più alto della Brianza, con i suoi 887 metri, e poi alla chiesa di San Nicola. Tenendo il sentiero e svoltando poi a destra, una strada vi condurrà alla Cascina Fumagallo, dove è possibile ammirare alcune fra le piu belle icone murali del paese. Visitata Fumagallo tornate indietro tenendo la strada principale e, proseguendo, tornerete a Scerizzetta.
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