Tra foreste secolari e valli profondissime. Il Pollino
inserito da Giulia
Il massiccio del Pollino è il più imponente gruppo montuoso calabrese, con la presenza di cinque cime oltre i duemila metri. E' uno dei sistemi più interessanti dell'Appennino meridionale, sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico, presentando al visitatore inaspettati scenari alpini e un patrimonio ambientale ancora intatto. Dal Piano di Campotenese, in prossimità dell'omonimo svincolo autostradale, si imbocca la provinciale che sale ai Piani di Ruggiu, ampio pianoro carsico, ai cui margini sorgono il rifugio De Gasperi ed il vicino Fasanelli, punto di partenza di numerose escursioni. Dal Colle dell'Impiso si raggiungono, dopo una facile escursione, i Piani del Pollino, dalle tipiche connotazioni alpine, circondati da un anfiteatro naturale di straordinaria bellezza, che costituisce il cuore ed il simbolo stesso del Parco Nazionale del Pollino, da dove ammirare e raggiungere le cime più importanti del Massiccio: Serra di Crispo, Serra delle Ciavole, Monte Pollino e Serra Dolcedorme, che con un altezza di 2266 metri costituisce la più elevata vetta del complesso montuoso e di tutta la Calabria. Sulla parte alta dei piani, in prossimità della Grande Porta del Pollino, si incontrano gli ultimi maestosi pini loricati, che con le loro forme imponenti e contorte restano tenacemente aggrappati a spuntoni di roccia inaccessibili. Dai centri abitati di Civita e San Lorenzo Bellizzi si raggiungono i punti più suggestivi del versante orientale: l'immenso bosco di faggio della Fagosa, la Timpa Falconara, la Timpa San Lorenzo con la sua parete rocciosa alta circa 800 metri, che si innalza direttamente dalle acque del torrente Raganello; le gole del Barile e del Raganello, canyon rocciosi percorsi da acque cristalline, una delle mete più ambite da turisti ed escursionisti che, partendo dal Ponte del Diavolo, nei pressi di Civita, risalgono il letto del torrente alla scoperta di anfratti, massi ciclopici e giardini incantati, circondati da pareti di roccia alte oltre cento metri. Nei comuni di Cerchiara di Calabria, San Lorenzo Bellizzi e Civita sono concentrate le aree speleologiche più interessanti, come l'Abisso del Bifurto, 683 metri di profondità, attualmente classificata come diciottesima voragine più profonda d'Italia, o la Grotta del Gufo, la più grande della Calabria in parte ancora inesplorata, o la Grotta delle Ninfee, da dove sgorga acqua sulfurea a 50 gradi, utilizzata per cure termali.
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