La battaglia delle arance. Lo storico e imperdibile Carnevale di Ivrea
inserito da Giulia & Romeo
A Ivrea da secoli una tradizione si ripete ogni anno, regalando per alcuni giorni la magia di vivere in un’altra epoca e in un’altra dimensione. Non è il classico Carnevale, maschere e stelle filanti. E’ un quadro dipinto a tinte forti in cui si entra timidamente per la prima volta e poi ci si innamora di quell’atmosfera e si aspetta l’edizione successiva. Storia e leggenda si intrecciano per dar vita a uno spettacolo di tradizione e adrenalina…fino all’ultima arancia! La famosa e spettacolare Battaglia delle Arance, momento di grande coinvolgimento e forte emozione, è la rievocazione della ribellione popolare alla tirannia. Nella battaglia il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi sprovvisti di qualsiasi protezione, combatte a colpi di arance contro le armate del Feudatario, rappresentate da tiratori su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature. In segno di partecipazione alla festa tutti i cittadini ed i visitatori, a partire dal Giovedì Grasso, scendono in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che simboleggia l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.(chi dimenticasse di portare il berretto rosso non si preoccupi: in quei giorni ad Ivrea ci sono bancarelle monoprodotto! E con pochi euro avrete il vostro berrettino). La battaglia ha per teatro le principali piazze e vie della città. Ogni banda a piedi è formata da molte decine di aranceri - uomini e donne - che vanno all'assalto del carro che transita dalla piazza cercando di colpire soprattutto gli avversari sulla maschera protettiva, in modo che il succo delle arance entri loro negli occhi. Indossano colorati costumi con campanelli alle caviglie e con casacche legate in vita, semiaperte sul davanti in modo da contenervi una buona provvista di arance; non dispongono di alcuna protezione che li ripari dai colpi nemici. L’eroina della festa è la figlia del Mugnaio, che per la tradizione non volle sottostare allo ius primae noctis del Barone che affamava la città, e così accese la rivolta popolare. Una speciale commissione osserva, nei tre giorni di suo svolgimento, l'andamento della battaglia ed assegna un premio alle bande a piedi ed ai carri da getto che, per ardore, tecnica e lealtà, si sono maggiormente distinte. Il bello di questa festa è che sono coinvolti tutti, non soltanto le persone sui carri o a piedi, preparate e organizzate da giorni. Ogni visitatore entra automaticamente nella storia e nel quadro, non senza l’adrenalina che lo investe per la paura di essere colpito dalle arance! Consigliamo di fare attenzione, di indossare vestiti vecchi visto che potrebbero macchiarsi, e, per i più timorosi, di restare dietro le protezioni in rete create apposta per chi voglia restare assolutamente tranquillo! Buon divertimento! E finita la festa…il mercoledì delle ceneri, nel quartiere Borghetto, polenta e merluzzo per tutti, a cura del Comitato della Croazia.
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